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Il centro italiano

Il centro Italo-Russo per le ricerche su mass-media, cultura e comunicazione

La storia di una bergamasca. Alessandra Pobedinskaya

Il Giornalista, il periodico della facoltà di giornalismo dell’Università Lomonossov di Mosca
Numero speciale, giugno 2003

Arriviamo nell'aeroporto di Bergamo. Tutto bene, proprio benissimo! La sala d'arrivo e piena zeppo! Sono stanca morto e comincio ad odiare proprio tutto questo. Ma in un attimo mi tratta d'amica una simpatica signorina, che sembra tipica italiana. Allora sto cercando di ricordare qualche parola, ma all'improvviso mi dice in russo che l'autobus mi sta asspettando vicino all'uscita dell'aeroporto. Lei e' russa! Tipica russa! E anche e' vero che ha gia qualcosa italiano nei suoi occhi... Si chiama Natalia Valkova. Adesso abita con la sua piccola figlia a Bergamo ed anche lavora in una ditta di trasporto. E' molto importante, ha un'a'ria felice.

"C'e' un proverbio orientale che dice "quante lingue parli tante vite puoi vivere". E' successo cosi, che la mia conoscenza della lingua italiana, mi ha destinato a trasferirmi in Italia dove ora vivo ed e' proprio di questa mia "vita italiana" che vi voglio raccontare:

Sono arrivata in Italia 4 anni fa con un contratto firmato per una compagnia aerea. Ora il contratto e' scaduto, nonostante cio' sono rimasta e lavoro ancora in Italia.

Grazie a Dio quando sono arrivata in Italia parlavo gia' italiano - l'italiano l'avevo imparato in Universita' in Russia - almeno in quello non ho avuto problemi.

Non ho trovato alcuna particolare difficolta' nell'affrontare la realta' italiana, una sola cosa mi ha colpito sin da subito: la parola "italiano" non e' certo facile da definire...Lo stato italiano e' senza dubbio abbastanza giovane e sul senso di nazionalita', che spontaneamente dovrebbe prevalere, predomina invece un provincialismo radicato nelle varie regioni italiane, nelle citta' fino alle piu' piccole realta' cittadine. Secondo me questo e' un po' triste perche' dimostra che il popolo italiano non e' unito.....proprio per niente.

Questo fatto spiega la diversita' degli italiani nonche' le diverse irrispettose battute sui "terroni" o sui "polentoni".

La cucina italiana mi ha conquistata sin da subito, tanto che adesso non posso immaginare la mia vita senza i sapori dei cibi e dei vini di questa terra.

Cio' che veramente mi ha deluso sono i programmi televisivi trasmessi dalle emittenti italiane: non riesco quasi mai a guardare la TV in Italia. Trovo che parecchi programmi siano molto superficiali oppure privi di alcun senso positivo (basta osservare l'inspiegabile - per me - successo di programmi come: "Grande fratello", "Buona Domenica", "Domenica In", "Uomini e Donne" giusto per citarne alcuni...).

Gli anni trascorsi in Italia mi hanno permesso di incontrare molti amici. Ho amicizie anche tra alcuni russi in Italia ma i miei veri amici sono proprio gli italiani, tanto che le feste preferisco passarle con loro.

Che cosa e' divertente per me qui? Sicuramente quando alcuni miei compaesani pretendano di sembrare veri italiani assumendo alcuni vizi - a volte anche negativi - tipicamente italiani. Ecco perche' preferisco passare il mio tempo con gli italiani loro almeno sono se stessi nel loro paese...

La realta' della famiglia italiana oggi e' avere figli dopo i 30 anni. In questo contesto io sono una mamma giovanissima: all'eta' di 30 anni ho gia' una figlia di 10 anni. Tanto che quando, per la prima assemblea dei genitori, sono andata a scuola di mia figlia erano tutti convinti che fossi sua sorella...

Immagino che vogliate sapere anche la mia opinione sugli uomini italiani.. sono certamente molto carini e romantici ma troppo sensibili e delicati. A volte questa loro ipersensibilita' e iper-delicatezza non gli permette di affrontare la realta' in maniera equilibrata. Sono sicuramente dei bravissimi padri, adorano i loro figli!

Le italiane invece sono donne forti e bellissime, per fortuna poi, rispetto agli uomini, loro sono anche piu' realistiche...

Rispetto alle donne russe quelle italiane pero' hanno una carriera meno brillante. Le donne di questo paese preferiscono piuttosto dedicarsi alla loro famiglia: se lavorano lo fanno finche' le circostanze familiari glielo permettono.... Sicuramente mi sbaglio, pero' non capita spesso di incontrare una italiana Presidente di una banca o di un'assicurazione.

Non posso dire che la mia vita sia cambiata troppo in Italia, oggi come oggi, tutti i processi di globalizzazione ci permettono di mangiare da tutte le parti del mondo gli stessi cibi, di vestirsi con le stesse marche.

In questo paese ho pero' trovato un equilibrio nella mia vita di tutti i giorni: tra tutti i miei problemi piccoli e grandi, tra i miei pensieri e le mie preoccupazioni. In Russia si vive troppo freneticamente e molto spesso non facciamo addirittura caso alle tradizioni tanto che quando ce ne accorgiamo, a volte, e' ormai troppo tardi.

Se considero l'Italia come la mia seconda patria? Sicuramente si, quando sono in Russia mi manca l'Italia, ma quando sono in Italia mi manca la Russia. Non so per quanto tempo rimarro' ancora in Italia ma sono contenta che mia figlia frequenta una scuola italiana, parla italiano e conosca la cultura italiana. Gia' all'eta' di 10 anni sta vivendo due vite: quella russa e quella italiana.

Sono contenta di aver conosciuto l'Italia e cio' che mi ha colpito indelebilmente e' il senso d'armonia che ogni italiano ha nel suo DNA. Solo gli italiani sono capaci di creare una simbiosi tra le cose divine e umane, solo loro sanno usare una ricca gamma dei colori ed emozioni in architettura e in musica, intuire il ritmo del tempo nella pittura classica e contemporanea, inventare sempre cose nuove nella moda e nell'arredamento... ed e' proprio per questa armonia esteriore ed interiore che adoro in questo magnifico e poliedrico popolo."