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Il centro italiano

Il centro Italo-Russo per le ricerche su mass-media, cultura e comunicazione

Eugenia Selisceva

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Eugenia Selisceva, laureata nel 2005

Dal 2006 vivo in Italia, a Bari. Mi occupo delle traduzioni scritte e orali, nonché organizzo dei viaggi in Puglia fornendo il supporto culturale. In qualità di inviata speciale collaboro con la rivista “Enoteka” e con il portale internet dedicato all’enogastronomia, Drinktime.ru. Dall’ottobre 2009 insegno la lingua russa agli studenti della laurea magistrale e specialistica presso l’Università degli Studi di Bari. Insieme ai colleghi della cattedra di lingua russa, i professori Francesco Saverio Perillo e Marco Caratozzolo, ho partecipato alla redazione del volume “Lingua russa. Corso teorico e pratico”, pubblicato nel marzo 2010 presso la casa editrice barese Cacucci. Inoltre, sto partecipando alla preparazione di un dizionario tematico italo-russo che sarà pubblicato entro il 2010.

Contatti: ejastik@yandex.ru, cell. 00393282143958. Il mio blog sulla Puglia - polpina.livejournal.com

I ricordi del centro italiano

I ricordi che ho dei nostri studi al Centro italiano della facoltà di giornalismo sono tutti uno più prezioso dell’altro. Con piacere ripenso alle lezioni di lingua, ai curiosi incontri con persone sempre interessanti, ai rapporti con i miei compagni di studio – questo per non parlare del fatto che il viaggio a Bari organizzato dalla nostra direttrice Anastasia Grusha nel 2003 mi ha letteralmente cambiato la vita: ora è da qui che sto scrivendo. Ma tra tutti gli altri ricordi un posto particolare occupa quello dell’incontro con Aleksej Bukalov, inviato speciale di ITAR-TASS a Roma e autore dei libri su Puskin – “L’Africa Puskiniana” e “L’Italia Puskiniana”.

Sarà stato aprile. Lui arrivò da Roma già abbronzato, mentre a Mosca si incominciavano appena a sentire i primi profumi primaverili. Appena entrato nel nostro centro, i suoi comportamenti mi furono subito famigliari: quella naturalezza, quella semplicità diretta mi ricordavano senza dubbio l’Italia. Ci chiese: “Come preferite, in italiano o in russo?” – e quasi non gli credetti: possibile che per lui sia veramente uguale? Ma certamente lo era.

Tra altre cose Bukalov ci raccontò del suo incontro con Giovanni Paolo II e della sua partecipazione ai festeggiamenti pasquali al Vaticano. Ci raccontò la sua emozione nel vivere un rito così solenne e allo stesso tempo così intimo.

Parlando invece di Puskin, il cui personaggio Bukalov seguì dai tempi universitari, e raccontandoci alcuni suoi dubbi legati alle ricerche, disse: “Alla fine, verso Puskin, ognuno dovrebbe trovare un suo sentiero”.

Quell’incontro caricava di energia – per lo studio e per la ricerca dei sentieri. Ci penso spesso ancora oggi.